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ULMA supera con successo il processo di rinnovo delle certificazioni che consolidano la sua strategia di sostenibilità

18/11/2025
Le seguenti certificazioni rappresentano un riconoscimento al lavoro svolto negli anni e un supporto alla strategia di sostenibilità adottata da ULMA, in quanto attestano e accertano la responsabilità nella gestione delle risorse, delle emissioni e dei rifiuti, insieme al miglioramento continuo, volto a minimizzare l'impatto ambientale della sua attività aziendale.

Da un lato, il rinnovo delle certificazioni della catena di custodia FSC (Forest Stewardship Council) e PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification) offre garanzie sull'origine del legno commercializzato da ULMA e certifica il rispetto dei requisiti di tracciabilità dei prodotti forestali provenienti da fonti sostenibili. Questi certificati garantiscono che il legno utilizzato nei pannelli in legno a tre strati, nelle travi in legno VM-20 e nei pannelli di compensato con rivestimento fenolico di ULMA rispetti gli standard necessari a garantire la sostenibilità delle foreste da cui proviene. Le certificazioni riguardano tutti i centri operativi di ULMA Construction situati in Spagna. Un passo significativo e necessario, considerando che la deforestazione rappresenta almeno il 10% delle emissioni di gas serra (GES) e che le foreste sono i principali assorbitori naturali del pianeta, essenziali per la trasformazione del carbonio in ossigeno, con un impatto considerevole sulla sostenibilità del pianeta, sia a livello ambientale, sia economico e sociale.

Il recente rinnovo del certificato del sistema di gestione dei rifiuti “Zero Waste” rilasciato da AENOR agli stabilimenti di Oñati e Ajofrín rappresenta un altro passo importante e fa parte dell’applicazione del modello di economia circolare nell’attività di ULMA, che mira a prolungare la vita utile dei prodotti, materiali e risorse, riducendo al minimo la quantità di rifiuti generati. Questo certificato attesta una valorizzazione superiore al 90% dei rifiuti prodotti negli stabilimenti di ULMA per le attività di fabbricazione, riparazione, rigenerazione e rimanufacturing di sistemi industrializzati per l’edilizia (impalcature, casseforme e sistemi di puntellazione). In particolare, tale valore ha raggiunto nel 2024 il 95,4% dei rifiuti in fabbrica e nel principale magazzino interno di Toledo che sono stati valorizzati. 

Infine, il rinnovo del Certificato Carbon Footprint con Scope 1+2+3 rilasciato da AENOR rappresenta un ulteriore esempio del lavoro svolto da ULMA in materia di sostenibilità. Questo rinnovo testimonia la verifica dell'inventario dei gas a effetto serra (GES) in tutti i centri operativi in Spagna e copre le categorie delle scope 1+2+3 relative all'anno 2024, conformemente ai requisiti stabiliti dalla norma ISO 14064-1:2018. 

La strategia di sostenibilità di ULMA prevede, oltre all'impegno di tutta l'organizzazione nel raggiungimento del rinnovo di questi certificati, lo studio e l'applicazione di azioni concrete finalizzate a minimizzare il loro impatto ambientale.

In tal senso, ULMA, come azienda aderente al Patto Globale delle Nazioni Unite dal maggio 2024, supporta l'iniziativa volta a creare un tessuto aziendale più inclusivo, prospero e sostenibile, aderendo anche quest’anno agli obiettivi della Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici. L'incontro si svolge quest'anno in Brasile e riunisce tra il 6 e il 21 novembre leader mondiali, scienziati e organizzazioni non governative per discutere le misure prioritarie necessarie per affrontare il cambiamento climatico. 

La COP30 influirà principalmente sugli impegni presi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra (GES) e per limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5 °C, attraverso la presentazione di nuovi piani d'azione nazionali NDC (Nationally Determined Contribution). 

Questi impegni sono stati assunti e presentati per la prima volta il 12 dicembre 2015 nell'ambito dell'Accordo di Parigi o della Conferenza delle Parti COP21 e vengono riesaminati e aggiornati ogni cinque anni da ciascun paese, oltre a rapportare i propri progressi e le emissioni mediante meccanismi di trasparenza stabiliti dalle Nazioni Unite. I piani d'azione sono orientati a raggiungere un equilibrio tra le emissioni e gli assorbimenti di gas a effetto serra, come mezzo per ottenere emissioni nette o neutralità carbonica e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.